DDL Affido condiviso

Roma, 05 novembre 2018
Carissimi Amici del Comitato nazionale e dei Comitati locali,
sollecitato dalle richieste di pronunciamento da parte di numerosi esponenti del nostro variegato mondo “pro life – pro family” e constatando il clima di confusione che si sta alimentando, ho ritenuto utile rompere il silenzio circa il tema del ddl sull’affido condiviso, a firma di nove Senatori dell’attuale maggioranza di governo, e con primo firmatario il nostro caro amico Simone Pillon. Confermo quanto ho già dichiarato fin dall’inizio di questa “sofferta” vicenda: il tema in oggetto, previsto dal contratto Lega – M5S, non fa parte del programma d’azione del nostro Comitato, e l’elaborazione del testo del ddl non ha mai visto coinvolto, in nessun modo e momento, il Comitato stesso. Va riconosciuto l’atteggiamento di onestà di Simone Pillon, che – da subito – ha dato atto dell’assoluta veridicità di questa dichiarazione. Ciò premesso, propongo a ciascuno di voi una lettura pacata e sapiente di questa vicenda, con l’intento di evitare di disperdere le nostre forze e di alimentare polemiche, con il rischio di aprire spazi dannosi a strumentalizzazioni da parte di chi persegue lo scopo di ferire la forza culturale, sociale e politica (con la P maiuscola!) che ci siamo costruiti con i Family Day.
Simone Pillon ha fatto emergere un tema di fronte al quale l’attuale normativa appare gravemente lacunosa e, per certi versi, profondamente discriminatoria ed ingiusta. Dunque, il problema – per sua natura delicatissimo e complesso – va affrontato.
L’attuale testo ddl è caratterizzato da “luci” e “ombre” e numerose sono le voci competenti che – direi, di giorno in giorno – hanno sottolineato ora l’uno ora l’altro aspetto, portando nel dibattito elementi seriamente argomentati, che potevano essere sfuggiti o male impostati nel testo base. Di conseguenza, è necessario da una parte porre fine alla kermesse mediatica (TV, radio, social, dibattiti, convegni, ecc..) sull’attuale ddl e dall’altra impostare una nuova riflessione, che porti ad un testo approfondito e condiviso da parte delle competenze, ricche e qualificate, che sono presenti anche nei nostri comitati e, più in generale, nel nostro mondo di appartenenza culturale. Senza dimenticare che nelle passate legislature sono già stati depositati altri ddl sull’argomento, che non possono essere ignorati (nel bene e nel male).
La “road map” di questo nuovo lavoro sarà certamente il supremo interesse dei bambini, la cultura della bigenitorialità, nel rispetto e nella valorizzazione della complementarietà dei ruoli, materno e paterno, evitando penalizzazioni ingiuste e discriminatorie, a danno della madre e/o a danno del padre.
Sono certo che Simone vorrà accogliere questo invito e saprà organizzare un virtuoso lavoro nella prospettiva descritta, ben consapevoli che si tratta di un compito non facile, che richiede competenza ed umiltà, ma che è necessario: di fronte a temi assai complessi, la fretta è la peggior consigliera. “Quattro occhi vedono meglio di due”, si dice in medicina di fronte a diagnosi/terapie difficili.
Carissimi Amici, niente delusioni e scoraggiamenti – nemici dichiarati della fede – avanti con determinazione, umiltà e grande pazienza: abbiamo di fronte a noi un lavoro enorme e ci sono dati l’onore e la responsabilità di fare ciascuno la propria insostituibile parte.
Un abbraccio a ciascuno e speriamo di incontrarci presto, magari a Milano sabato 17 novembre!
Con stima e sincera amicizia
Massimo Gandolfini
Risposta del Sen. Simone Pillon del 7 novembre 2018