Firmare il PEC – Patto di Corresponsabilità Educativa? Indicazioni in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico

In questi giorni girano sui social messaggi allarmistici che invitano i genitori a non firmare il PEC. Il patto di corresponsabilità educativa (PEC) è un documento che le scuole propongono alle famiglie all’iscrizione dei loro figli (per legge, nelle scuole medie inferiori e superiori). Il PEC è la dichiarazione, esplicita e partecipata dell’operato della scuola che “definisce in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie”.
I destinatari naturali del patto educativo di corresponsabilità sono i genitori, ai quali la legge attribuisce in primis il dovere di educare i figli. Se non avete ancora iscritto i vostri figli a scuola e vi viene sottoposto, vi invitiamo a leggerlo con attenzione prima di firmarlo. Certamente, se si ravvisano criticità, (così come nel PTOF) vanno opportunamente fatte presente, nell’esercizio dei propri diritti e responsabilità. Una nota ministeriale a commento del PEC precisa che è lo strumento di elezione per stringere la collaborazione tra tutti gli attori della scuola, è quindi legittimo da parte dei genitori fare presente criticità o chiedere che siano aggiunte delle note, così come suggerite, per esempio, dal Comitato Difendiamo i Nostri Figli (https://www.difendiamoinostrifigli.it/wp-content/uploads/precedente/pdf/scuola/PEC-PUNTI-AGGIUNTIVI.pdf).
Quindi Il PEC va firmato?
SI ma con attenzione e responsabilità, e se necessario, in nome di una sana alleanza, proponendo eventualmente modifiche o firmando con riserva. Vi ricordiamo che in tal caso è importante che le riserve (modifiche o punti che non intendete accettare) siano specificate per iscritto sotto la firma, e non solo verbalizzate.
Nell’eventualità siano presenti criticità e la scuola chieda la firma rifiutando le integrazioni chieste dai genitori e chiudendo al dialogo con le famiglie, contattateci per valutare insieme come agire nelle forme più opportune. Si tratta di un patto quindi è fondamentale si basi su un reale rapporto di fiducia reciproca. In caso di grave disaccordo con il PEC – e con il PTOF – si potrà arrivare a decidere di non firmarlo e di non versare il contributo volontario alla scuola. In attesa del nuovo impianto PEC a cui il Miur sta lavorando, ci riserviamo di valutare attentamente i risultati di tale lavoro. Qualora non dovesse rispondere a tutti i requisiti richiesti in nome vostro, sarà oggetto di proteste, sciopero di firma sul nuovo patto e rifiuto del versamento del contributo volontario.
Cogliamo l’occasione per ricordarvi l’importanza di protocollare la richiesta del consenso informato preventivo, che potete trovare nei siti delle nostre associazioni, meglio se insieme ad altri genitori e curando sempre le modalità di dialogo con la scuola.
Roma, 26 agosto 2017 Comitato Difendiamo i Nostri Figli
Ufficio Stampa 393.8182082