Gandolfini: a Livorno la giurisprudenza creativa legittima la barbara pratica dell’utero in affitto

“Dal tribunale di Livorno arriva l’ennesima sentenza creativa che apre alla filiazione delle coppie gay tramite la barbara pratica dell’utero in affitto, offrendo i presupposti giuridici per la programmazione, dettagliata da un contratto che ne stabilisce il prezzo, di bambini orfani della madre fin dal concepimento”; così Massimo Gandolfini commenta la sentenza del tribunale di Livorno che oggi ha ordinato al Comune di rettificare lo stato di nascita di due bambini in modo che risultino figli di due padri.
“La coppia in questione ha ottenuto questi bambini tramite maternità surrogata effettuata negli Stati Uniti. Non è possibile che tutto ciò venga consentito dalla giurisprudenza, poiché in Italia è in vigore la legge 40 che vieta e punisce penalmente questa pratica. La decisione del tribunale di Livorno è inoltre in contrasto con il pronunciamento di pochi mesi fa della Corte Costituzionale, che ha definito l’utero in affitto contrario alla dignità della donna”, prosegue Gandolfini.
“Il nostro Comitato si batterà affinché, nella prossima legislatura, l’Italia sia protagonista di un impegno per la messa al bando globale di questa moderna schiavitù della donna e del mercimonio dei bambini”, conclude Gandolfini.
Roma, 05 Febbraio 2018 Comitato Difendiamo i Nostri Figli